Cos’è Libera?

Libera è una rete di associazioni che dal 1995 si occupa di contrasto alle mafie e alla corruzione, impegnandosi per la giustizia sociale, per la ricerca di verità e la memoria delle vittime innocenti delle mafie, per la tutela dei diritti delle persone.

Il coordinamento di Palermo è uno degli oltre 80 coordinamenti dell’associazione Libera contro le mafie presenti su tutto il territorio italiano.

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Il nostro coordinamento si occupa di declinare su scala locale l’impegno e i valori di Libera, elaborando percorsi di conoscenza e impegno che sappiano rispondere alla specificità di una città come Palermo. Una città che dopo aver conosciuto in maniera drammatica la violenza mafiosa, vive oggi tempi nuovi che impongono una riflessione sullo stato di evoluzione della criminalità organizzata e che richiedono di interrogarsi sullo stato del movimento antimafia e sulle vie da intraprendere per condurre azioni di contrasto che sappiano rispondere alle trasformazioni in atto con prospettive e strumenti incisivi. Non possiamo, tuttavia, non tenere conto di temi più trasversali verso cui il nostro impegno e le nostre azioni sono parimenti rivolte: la lotta contro le disuguaglianze sociali e la povertà, il ruolo della formazione e della cultura per favorire la costruzione di comunità giuste, solidali, espressione di valori fondamentali come la partecipazione, la condivisione e il rispetto dell’alterità, la centralità del diritto al lavoro contro ogni sfruttamento. I percorsi e i processi avviati in questi anni sono frutto di un costante dialogo e confronto con gli attori territoriali e la rete di associazioni, nostre compagne di strada, di sperimentazione, e di responsabilità condivisa sui temi oggetto delle nostre azioni:

Formazione e contrasto alla povertà educativa

Percorsi con i giovani

Sostegno ai familiari delle vittime di mafia per la memoria e la giustizia

Pratiche di gestione e riuso sociale dei beni confiscati

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Di fronte alle sfide della nostra contemporaneità, sappiamo però che non possiamo tirarci indietro, sperimentando strade e strumenti nuovi: dalla riflessione sulle nuove forme di narrazione e di linguaggio, alla messa in campo di pratiche di monitoraggio per la costruzione di percorsi di trasparenza dentro le amministrazioni pubbliche, fino alla conoscenza dei traffici internazionali che vedono le mafie interessarsi e far affari sui fenomeni migratori, senza tralasciare le opportunità offerte dal riuso dei beni confiscati e comuni, dalla pratica di forme di lavoro collaborativo e cooperativo.

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